Rientri in Ospedale delle Persone con Disabilità: la Necessità di Migliorare l’Accessibilità e l’Assistenza.
Il sistema ospedaliero italiano è chiamato a fronteggiare una sfida critica: come garantire un’esperienza di ricovero inclusiva e di qualità per le persone con disabilità complesse. Troppo spesso, queste persone affrontano discriminazioni e disparità nell’accesso alle cure e alle prestazioni sanitarie. Come Consulta di Pordenone e Associazione Idea abbiamo fatto quattro incontri territoriali per indagare sull’argomento.
Le discriminazioni e le disparità sono una realità da sconfiggere. Le persone con disabilità complesse, durante i ricoveri ospedalieri, si trovano ad affrontare una serie di problemi unici. Il trattamento generico, applicato a tutti i pazienti, rischia di mettere a rischio la loro vita in momenti delicati. Le associazioni delle persone con disabilità hanno da tempo evidenziato l’inadeguata accoglienza in ospedale, un problema che richiede una soluzione urgente. Uno stimolo da questa proposta l’abbiamo ricevuta dalla morte dell’amico Mauro Morassut, che si sarebbe potuta evitare attraverso un approccio olistico al problema.
Dall’indagine abbiamo raccolto informazioni da diverse prospettive: pazienti, familiari, operatori sanitari e socio-sanitari. I dati raccolti verranno elaborati e fatta una proposta alla regione, che si è dimostrata disponibile, per dei miglioramenti concreti, mirati a elevare la qualità dell’accoglienza e aumentare l’aspettativa di vita delle persone con disabilità.
L’analisi si è concentrata sulle fasi chiave dei rientri ospedalieri:
- Ascolto in Pronto Soccorso: in situazioni di emergenza, l’assegnazione di un codice prioritario e l’assegnazione di un’area dedicata al paziente e, se necessario, al caregiver, è un passo importante per prevenire disagi e tutelare la privacy. Molte esperienze personali hanno fornito indicazioni preziose su come migliorare questo aspetto.
- Necessità di Adeguati Ausili e Strumenti: sin dall’inizio, è essenziale fornire ausili appropriati per garantire il comfort e la sicurezza delle persone con disabilità complesse, come cuscini antidecubito, cateteri personalizzati, l’uso della propria carrozzina. Anche i letti e i lettini devono essere ad altezza di carrozzina ed accessibili
- In assenza dei Caregiver, è fondamentale fornire assistenza continua con personale adeguatamente preparato e formato che sappia ascoltare bisogni e necessità.
- La creazione di una scheda anamnestica e di una scheda che riassuma i problemi legati alla disabilità è essenziale per agevolare il medico esaminante. Questa scheda deve essere precompilata dal proprio specialista di riferimento e caricata nel Fascicolo Sanitario Elettronico, oltre che nel sistema del Pronto Soccorso e resa disponibile al medico valutatore.
- Uno scambio efficace di informazioni tra, medico del Pronto Soccorso, specialisti in acuzie e quelli che seguono il paziente è vitale. La mancanza di conoscenza approfondita delle varietà delle disabilità complesse può portare a evitare problemi che spesso sono causati da mancanza di comunicazione.
- Inoltre, si solleva la questione della creazione di un reparto ad alta intensità assistenziale, baricentrico per l’intera regione ad Udine. Questo reparto, dedicato al follow-up prima della dimissione, potrebbe garantire l’assistenza alle persone con disabilità complesse e fornire un trattamento mirato e continuativo. Essendoci la carenza di personale medico ed infermieristico, e quindi l’impossibilità materiale a creare un reparto apposito, l’alternativa potrebbe essere che questi posti vengano distribuiti nelle terapie intensive nella regione.
In conclusione, migliorare l’accessibilità e l’assistenza per le persone con disabilità durante i rientri ospedalieri richiede una riflessione approfondita e azioni concrete. Le esperienze personali di quanti hanno partecipato agli incontri, sono state trasformate in proposte concrete, fornendo un quadro dettagliato delle sfide e delle soluzioni necessarie per costruire un sistema sanitario più inclusivo ed efficace.